Due
Passi Oltre il Limite - Dibattito - Parte 3
LE PRIGIONI
Le prigioni
poi, sono un segno di arretratezza, antieconomiche e fonti di rinnovata
delinquenza. Generalmente un individuo che entra in prigione, perde
ogni credibilità, oltre al lavoro e alla stima in genere. Subisce
degli sconvolgimenti finanziari e famigliari, e, non di raro quando
esce, ben che abbia pagato per il reato commesso, è ancora discriminato
da tutti. Sia nelle difficoltà per trovare un lavoro, dai conoscenti
che dalle autorità stesse .
Con la condanna di un individuo si condanna anche la famiglia, con conseguenze
anche drammatiche di sostegno finanziario, di stima col vicinato, rischiando
lo sgretolamento della stessa, e quando ciò avviene si ricorre
ad un ennesimo errore rinchiudendo i figli minori in orfanotrofi. Per
non parlare dello squallore delle celle e dell'ambiente in genere, i
trattamenti umilianti a cui vengono sottoposti, la mancanza di ogni
forma di rispetto, di igiene e l' immobilità alla quale è
trattenuto, dato la ristrettezza delle celle che deve condividere con
altri e non sempre in buoni accordi tra loro, per non parlare del cibo,
che spesso è repellente. Il tutto, forma una micidiale mistura
atta a causare un senso indescrivibile di amarezza e di abbandono che
non tutti sopportano: c'è chi vi si piega tristemente e chi si
lascia prendere dallo sconforto o da terribili crisi di nervi, durante
le quali, distrugge tutto quello che ci sta attorno, urlando e piangendo
e in quei casi, irrompono i guardiani armati di manganelli e dopo averlo
immobilizzato, lo massacrano di botte fino a farlo svenire per poi condurlo
in cella di rigore, vale a dire in carcere nel carcere. Oppure scarica
la tensione nervosa camminando per ore e ore avanti e indietro nella
piccola cella, ma generalmente si accovaccia desolato sulla brandina
indifferente a tutto.
I casi di suicidio sono frequenti. Il loro, è un mondo di tenebri,
i cui satelliti sono le immutabili figure cupe e minacciose dei guardiani,
sempre pronti ad avventarvisi contro.
E' difficile concepire la necessità di arrecare tanti danni economici
e morali a persone e famiglie per reprimere barbaramente gli effetti
della delinquenza quando non si fa nulla per eliminarne le cause.
Se, come si diceva, il comportamento degli individui è soggetto
alla loro educazione di base e dagli ambienti da cui provengono, se
i loro comportamenti hanno radici nel loro passato, le vere colpe sono
sociali più che individuali, perciò in genere si colpiscono
delle vittime che la Società crea per poi abbattere spietatamente.