Due
Passi Oltre il Limite - Dibattito - Parte 2
“SEMBRA
CHE RITENIATE LE RELIGIONI COME UN FATTORE NEGATIVO PER L' EMANCIPAZIONE
DEGLI ESSERI UMANI. DA QUALI PRESUPPOSTI PARTITE PER NEGAGARE L' ESISTENZA
DI DIO ? NON PENSATE CHE LA FEDE RELIGIOSA SIA UN CONFORTO PERSONALE
CHE NE ARRICCHISCE LA PERSONALITA'? “
LE RELIGIONI
“Nel
nostro Sistema siamo aperti a tutte le probabilità, a tutti
i suggerimenti che possono costituire una migliore convivenza, e tali
proposte vengono messe ai voti e decise con la maggioranza dei votanti,
ma con l'esclusione assoluta e irremovibile di qualsiasi intrusione
di religioni , profeti, preti, maghi, veggenti, o denari, essendo
queste, secondo noi, le principali fonti di corruzione, discordie,
e delinquenza.
Non escludiamo tuttavia la possibilità che possano esistere,
al di fuori di ogni certezza, una o più Entità superiori,
pur escludendo la probabilità che l'Umano possa essere un Suo
o un Loro derivato speciale o prediletto tra tutti gli Esseri, e senza
che questo comporti per noi nessun tipo di adulazioni, ma solo rispetto.
Mi riferisco al rispetto per tutti gli Esseri, le cose, la Natura
e l'ambiente.
Noi che ci siamo proposti di eliminare il male alla radice, sradicandone
le cause più che gli effetti, evitiamo di risvegliare ogni
forma di idolatria, superstizioni, e fanatismi che immancabilmente
sorgono principalmente dai partiti politici o dalle religioni. Pensiamo
di essere come tutte le Speci, un derivato dalla evoluzione che ha
sviluppato, più che in altre, la intelligenza come arma di
difesa al posto di tante altre difese sviluppate da altre.
Non per questo, come si è detto, escludiamo la probabilità
che una o più Entità superiori possono esistere, ma
per pensare a questo è necessario inoltrarci a fondo nella
fantasia: Potremmo pensare ad esempio che una di queste Entità
possa essere il nostro pianeta stesso, perchè no? Non è
Lui che ha partorito tutte le speci esistenti? Un' entità fisica,
visibile, palpabile, un essere vivente come noi e voi, vivente non
solo perchè risponde a tutte le leggi della vita: come nascere,
nutrirsi, riprodursi e morire, ma come tutti gli esseri Esso è
composto dai due elementi essenziali che costituiscono la vita: la
materia e lo spirito, ossia la terra attorniata dalla sua atmosfera,
stratosfera, e la ionosfera, che uniti, restano indissolubili fin
che permane la vita per poi scomporsi ogn' uno nel' elemento primordiale
da cui si erano formati. In quanto al Suo nutrimento, potremmo pensare
ai vari minerari che la compongono, come le falde petrolifere e minerali
vari, per esempio,minerali che noi saccheggiamo, distruggiamo o trasformiamo.
Non solo, ma si muove, si muove internamente e roteando attorno al
sole. Tutti gli Esseri che ne sono derivati hanno la stessa composizione.
Se tutti gli Esseri viventi sono composti da materia e spirito, siano
essi vegetali o animali, non possono mancare di una ben che minima
sensibilità e intelligenza, anche se noi Umani pretendiamo
con una certa presunzione di esserne i soli detentori.
Tutti hanno lo stesso diritto alla vita a prescindere dalla loro forma
o proporzione. Nel improrogabile diritto alla vita, insorge tuttavia
il diritto all'autodifesa per la propria sopravvivenza e la Natura
non ci lascia altre alternative che uccidere, pur salvaguardando e
rispettando ogni essere la cui soppressione non sia vitale per tale
scopo.
Come si vede, le possibilità di fantasticare sono infinite,
ed è assurdo pretendere che questa o quella fantasia sia la
sola verità.
Tutti siamo dunque costituti della stessa materia e spirito da cui
proveniamo, tuttavia l'Umano, col suo maggior intelletto detiene nella
sua mente e nella sua volontà, poteri ancora sconosciuti ,
poteri che usa casualmente o involontariamente solo tramite oggetti
o persone in cui avere realmente fede, ed è appunto la fede
che gli permette di utilizzare su di sé quella forza in noi
ancora ignota operando facoltà “ miracolose”.
Il dio o Natura, come si voglia chiamare, in cui viviamo, non è
definibile con “ buona o cattiva” Essa segue il suo corso
senza preferenze tra i miliardi di speci che ha partorito, tranne
quella Umana, diventata per Lei un virus infettivo mortale da cui
cerca di difendersi reagendo al male che Le infliggiamo con reazione
lente comparate alla sua mole, ma inesorabili..
Se questa teoria fosse vera, potremmo definire l'Umano il cancro che
devasta il proprio creatore, come le religioni lo sono per l'Umanità.
Ecco perchè dobbiamo vivere in sintonia con Essa come fanno
del resto tutte le altre creature nel rispetto degli esseri e delle
cose, sopratutto nel rispetto della Natura che ci circonda, vivere
godendoci ciò che ci è stato dato, senza egoismi né
violenze, senza domìni o soprusi e sopratutto senza la paura
del proprio futuro, questo è vivere in quel dio che noi chiamiamo
Natura, non lo si onora saccheggiando il suo ventre sconvolgendone
l'equilibrio, non lo si onora camminando su di una gamba se Egli ce
ne ha fornite due, non lo si onora digiunando se ci ha dato l'appetito,
non lo si onora rimanendo casti se ci ha dato il desiderio sessuale.
Vivere in Lei rispettandola, essere parte di Lei, è dimostrare
il proprio amore, non usandola e servendosene per i propri bisogni
o per le proprie mire alle ricchezze e agli sfruttamenti.
Sono passati ormai millenni dalla socializzazione Umana e già
ci si appresta a scoprire nuovi mondi, ma ora come millenni fa, la
credenza nel sopranaturale è motivata dall' incomprensione
dei fenomeni che ci sovrastano. Ancora oggi le religioni hanno ragione
a partire dall'ignoranza.
E' nata così la necessità di credere in un essere superiore,
fatto a nostra immagine che ci sorveglia continuamente dall'alto come
cavie in un laboratorio, dopo averci creato attorno mille tentazioni
per deviarci dall' unica strada che ci ha concesso di percorrere e
che ci punisce per ogni distrazione. Che ci punisce anche senza motivi
ben precisi, con malformazioni sin dalla nascita, malattie o sciagure
di ogni genere.
Si tratta di un essere che può tutto, che vede tutto, che sa
tutto di tutti, che in permanenza e contemporaneamente sorveglia miliardi
di Umani, tenendo una contabilità costante di tutte le loro
azioni, presente, passate, future, al fine di premiare o castigare,
a secondo se si siano eseguite o no delle regole peraltro dettate
da migliaia di “ Profeti” diversi che impongono ai propri
addetti comandamenti diversi e contrapposti tra loro e ogn' una giura
e spergiura di possedere, soli, la verità assicurando tremende
condanne per coloro che non vi credono.
Se nell'era spaziale tali presupposti sussistono ancora, con lo sproporzionato
adescamento di massa che ne consegue, anche nei più stolti
fanatismi, sta a significare che l' Umano, pur progredendo tecnicamente,
è rimasto mentalmente estremamente fragile, ma anche che l'ambiente
in cui vive è talmente fradicio da indurlo ad aggrapparsi proprio
a tutto per trarne consolazione, in modo che, mentre la scienza e
la tecnica avanzano, la mentalità e la cultura generalmente
ristagnano paragonandolo ad un bambino-genio.
Tutto ciò, dimostra inoltre come l' Umano non abbia il coraggio
di considerare la propria esistenza al pari di tutte le altre, vale
a dire come fine a sé stessa, o al massimo con la reincarnazione
nella prole, anche perchè, dopo essersi creato un inferno in
terra, spera in un paradiso in cielo.
Non può credere che esistere significhi solo sacrifici e preoccupazioni,
ma tali speranze gli recano un conforto precario, mentre in realtà,
proprio tale conforto costituisce una resa di fatto al suo degrado,
credendo al presupposto che più si soffre in questo mondo,
più si sarà felici nell'altro, provocando una rassegnazione,
non una soluzione al problema.
Si parla di un dio che ci avrebbe creati imperfetti per pretendere
la perfezione, di un dio che avrebbe creato il male per pretendere
da noi solo il bene. Un bene consistente più che altro in una
perpetua sua adulazione. Un dio vendicativo e collerico sempre pronto
a sterminare intere masse e Nazioni. Persone magari che avevano sbagliato
convinte di non sbagliare, che avevano interpretato male i suoi ordini,
o che avevano dato retta a profeti ritenuti “ autentici”
mentre non lo erano, o ancora, esseri che avevano seguito false chiese
in buona fede, e le chiese e i profeti erano e sono tanti, ma quali
sarebbero gli autentici? Ammesso che ve ne fossero.
Le loro dottrine completamente diverse hanno creato persone, Società,
mondi, in perfetto contrasto tra loro, rendendo impossibile la convivenza
tra i miliardi di proseliti,pur essendo chiaro che tutte pretendono
essere le sole a detenere la verità. Il primo dio avrebbe spazzato
via l' intera Umanità, l' intera vita sulla terra tranne una
sola famiglia a lui simpatica, per poi pentirsene e dire “ non
lo farò più” , un dio che avrebbe commesso gli
stessi errori Umani, punendo gli effetti da lui ritenuti del male,
senza colpirne la causa. Un dio che inspiegabilmente sarebbe passato
improvvisamente dalle collere più inaudite, nel vecchio testamento,
ad una dolce tolleranza nel nuovo. Un dio incapace di fare del male
perchè egli è solo bene. Ma il male da dove viene? Chi
è che arreca tanto male a persone, a famiglie, a interi paesi,
o anche a bambini, che loro sicuramente non anno commesso nessun peccato?
Chi arreca tanto male a coloro che sono continuamente perseguitati
dalla “ malasorte”, dalle malattie, dalle deformità
fisiche?
Ma è consuetudine ringraziarlo sempre: se crolla una chiesa
piena di fedeli, i sopravvissuti lo ringraziano per non essere morti
anche loro, da una malattia lo si ringrazia per essere ancora vivi,
chi si rompe una gamba lo ringrazia per non essersi rotto l'osso del
collo, in questo modo egli è solo buono.
Anche il peccato non può essere condannato in uguale misura:
Per un nevrotico con tendenza a scattare per ogni contrarietà,
per un pazzo, che per quello tranquillo. O per una persona sprofondata
nei guai, confrontata ad un'altra alla quale tutto va per il meglio.
Come non si può condannare l'omicidio in uguale misura, se
avviene per legittima difesa, o se per difesa della Patria, se è
involontario, o se si tratta di ucciderne uno per salvarne dieci,
cento. Poi, chi è più colpevole in un omicidio, colui
che lo compie o chi lo ordina? Quanto è colpevole chi odia
a morte ma non uccide solo per timore di una condanna? In quale misura
si rende colpevole colui che causa la rovina di un' altro provocandone
il suicidio? Qual'è la colpa di un comandante che spedisce
i suoi soldati ad ucciderne altri? Oppure chi per errore o per brama
di una promozione, di una decorazione, manda ad ucciderne altri? Qual'è
la colpa per chi fa del male convinto di fare del bene? Chi incita
alla violenza? Chi “ aizza” gente contro altra? Chi crea
odio e violenza per diversità di razze o professioni? Come
può essere peccato rubare in una Società basata sul
profitto, sulla speculazione, e perciò sull'inganno che a sua
volta è un furto? Ma qual'è in fondo il bene e qual'è
il male? E quali sono i limiti che li distinguono? Esistono questi
limiti? Districarli e distinguerli è per chiunque un compito
impossibile dato che ogni popolo, ogni cultura, ogni religione ne
prospetta le regole a secondo dei propri principi, per cui, il bene
per gli uni può costituire un male per altri, come certi comportamenti
possono essere considerati eroici o terroristici, apprezzati o disprezzati
a secondo delle proprie convenienze o credenze.
La Natura ha imposto alle sue Creature la legge del più forte
per la sopravvivenza, per cui il forte ha sempre ragione e detta le
sue regole con diritto di vita o di morte sul più debole, l'
Umano dovrebbe essere tenuto a porre dei limiti a tale legge, ma la
sfrenata rivalità e competizione, e tra le tante differenze
sociali, non è facile convivere lealmente.
Ma quanti problemi si sarebbe creato un dio per pesare col misurino,
ogni azione, ogni gesto, ogni desiderio? E prima di emettere una condanna
o una assoluzione, prima di condannare un peccatore, non dovrebbe
tener conto del motivo per cui è stato indotto a peccare?
Intanto dio è diventato la befana dei poveri o il “ passe-partout”
per tutte le ambizioni, lo scudo protettore dietro il quale giustificare
qualunque misfatto e se ne appropriano per giustificare guerre e sopraffazioni..
Un portafortuna per gli oppressori, una speranza di vendetta per gli
oppressi.
La croce stessa che vorrebbe essere un vecchio simbolo d' amore e
di perdono è stata trasformata spesso in una mazza ferrata
per spaccare il cranio a chi non lo abbassa al suo cospetto.
Nel suo nome si sono fatte tante guerre, tante se ne fanno e se ne
faranno ancora. Nel suo nome si sono derubate, torturate, decimate,
schiavizzate intere popolazioni, usurpando il nome di dio al solo
scopo di ottenere potere e dominio.
DIO
HA CREATO L'UMANO O L'UMANO HA CREATO DIO?
Fondare
una “ setta” religiosa è come aprire un nuovo negozio,
anzi, è più facile, dato che non occorre nemmeno una licenza.
E' importante la scelta di una merce diversa per non incorrere nella
concorrenza del vicino, perciò si inventa un nuovo “ mistero
“ il fine è sempre quello, il profitto.
La differenza sta solo nel fatto che il negoziante comune mira ai denari
dei clienti, la “ setta “ mira ad impossessarsi dei clienti
stessi, il denaro viene poi da sé.
L'acquisizione delle persone, delle quali è richiesta la totale
devozione, sottomissione, e ubbidienza, promuove il negoziante ad autorità
assoluta sul corpo, sull'anima, e spesso sui suoi averi.
Nell'antichità, chi possedeva uno schiavo era un benestante,
chi ne possedeva dieci era ricco, le “ sette “ ne possiedono
migliaia, milioni, centinaia di milioni.
Centinaia di nuove “ sette “ religiose sono sorte solo da
quella cristiana, e di continuo ne sorgono tutt'ora, in ognuna vi è
stata una rivelazione divina con apparizioni di angeli, di arcangeli,
o da dio in persona, che ha dettato in ognuna comandamenti diversi o
contrapposti tra loro con trascinamenti di masse la cui importanza dipende
solo dalla capacità di convincimento del negoziante.
Ogni dio ha l'aspetto di coloro che lo anno inventato: dio rappresenta
il maschile perchè è stato inventato dai maschi, non esiste
un grande dio nero perchè non è mai esistita una grande
cultura dei neri, ed è così per gli eschimesi, i pellerossa
o i pigmei d'Amazzonia: a piccola cultura, piccolo dio.
I loro fedeli appartengono a qualsiasi stato sociale, in maggior parte
a quello medio basso, spece se si tratta di piccole o nuove “
sette “. Queste ultime vanno ad adescare i “ clienti “
casa per casa con alte probabilità di successo con quelli più
invischiati da mille problemi, sociali, morali o fisici. Mentre le classi
più elevate aderiscono a quelle ideologie religiose più
affermate e importanti, perchè lì trovano il proprio tornaconto
nel dominio delle classi inferiori: l'uno nel dare poco e ricavarne
molto, l'altro nel credere che anche con il poco ne ricaverà
molto.....nell'aldilà. Ed è principalmente tra questi
“ fedeli “ che si mescolano i cuori più aridi, più
intolleranti, i più grandi peccatori, le più sordide avidità,
i più ripugnanti usurai, speculatori, razzisti, convinti che
i beni estorti gli spettino per diritto divino.
Oppure sono consapevoli dei soprusi commessi come un fattore trascurabile,
dato che la loro coscienza viene facilmente ripulita come il bianco
dei bianchi tramite la confessione, l'assoluzione e ripetizione a volontà,
il castigo, qualche preghiera, nel dubbio, una messa, e nei casi più
gravi, una donazione alla parrocchia, ed ecco che per lui si spalancano
le porte del paradiso. E il parroco accetta, ringrazia e assolve in
attesa di altri peccati e altri doni che la provvidenza divina non fa
mai mancare.
Anche le case nel meridione, quelle dei potenti mafiosi, son costellate
da corone, croci, santi, rosari e altari. Sono famiglie devote presenti
a tutte le funzioni religiose, ma non fanno differenza tra il libricino
da messa con la lupara, forse non si rendono conto della differenza,
ma il parroco che li conosce e li confessa, sì, ma col ben di
dio che offrono alla chiesa, tutto passa in sordina perchè le
chiese sono aperte a tutti: ai ricchi che pregano per diventare più
ricchi, ai poveri perchè sono pieni di guai, ai becchini che
sperano muoia più gente, alle zitelle per trovare un marito,
al contadino, sperando che la vacca gli faccia il vitellino.
Tutti vanno per chiedere dato che i vangeli dicono “ Chiedi e
ti sarà dato “ e tutti aspettano i frutti delle loro preghiere.
Ma si va anche a messa per mostrare il vestito nuovo, per farsi notare
dal vicinato, per incontrare o “ adocchiare “ qualcuno,
magari il prete stesso, o vecchie zitelle innamorate di un Cristo che
nella sua splendida nudità, apre generosamente le braccia a tutte,
anche se ormai grinzose di cuore e di aspetto.
Un dio che dopo un certo periodo si sarebbe incarnato in un comune ebreo
per dire al mondo che i tempi improvvisamente erano cambiati e che non
era più valida la legge del “ Occhio per occhio “
ma che da allora si imponeva quella del “ Porgi l'altra guancia
“, il ch'è, scombussolò un po' tutti, creando discordie,
incomprensioni, rivalità e guerre, guerre sostenute ogn' una
dal proprio dio che da sempre incita i rivali a darsele di santa ragione.
All' interno di Società in continua evoluzione, nessuna ideologia
religiosa può permanervi sedentaria. O le religioni impediscono
il progresso tecnico scientifico, se sono seguite alla lettera, o, come
in quella cristiana, viene seguita solo in teoria, mentre nella pratica
si fa in modo diverso, da qui, il fallimento del cristianesimo, perchè
una ideologia basata principalmente sul' altruismo in una Società
che è basata invece sul' egoismo, delle due ha sempre prevalso
la seconda, dato che nessuno è disposto a porger l'altra guancia
o aprire le porte a tutti.
Così che ancor oggi si continua a teorizzare in un modo e a fare
il contrario, col buon esempio del quadro ecclesiastico stesso.
Oggi, dopo duemila anni, se si ripresentasse qualcuno ad “aggiornare
“ le vecchie teorie dei vangeli per adattarle ai tempi moderni
sarebbe nuovamente un sacrilego da condannare. Se si dicesse che i comandamenti
sono superati, che al “ Non uccidere “ si contrapponesse
il diritto all'autodifesa, che il non inquinare è più
importante del “ Non commettere atti impuri “ , che sfrattare,
licenziare, evadere le tasse, è più peccaminoso del “
Non desiderare la donna d'altri.
Continuare a dire che la falsa testimonianza è un peccato, ci
coinvolge tutti nel peccato, da coloro che dichiarano falsi redditi,
ai commercianti, ai politici, agli avvocati che pensano solo a vincere
le loro cause in barba alla giustizia e alla verità.
Una teoria basata sull' amore per il prossimo, l'altruismo, e il perdono
avrebbe “ Attecchito “ se fossimo stati tutti buoni, leali,
altruisti. Ma siccome non lo siamo affatto, è assurdo pretendere
che i “ Buoni “ vadano sempre in giro con le guance gonfie
e gli altruisti si facciano depredare da tutti.
Ma un dio, perchè si sarebbe reincarnato nelle spoglie di un
ebreo dimostrando di avere figli e figliastri? Ma che mondo ci avrebbe
creato se non è possibile viverci senza uccidere? In un mondo
dove vige la legge del più forte alla faccia degli inferiori?
Se fosse vero che, ha dal principio, creato solo due esemplari Umani,
come si sarebbero riprodotti ? Saremmo l'unica “ Spece “
derivata da incesti ? Se la scienza ci dimostra che le Creature mutano
e si evolvono col tempo, a quale stadio di evoluzione sarebbe intervenuto
dio per definirci Umani ? Quando cominciammo a camminare retti ? Se
una “ Spece “ ieri era una, domani sarà un' altra,
nessuna può dire di “ Essere “ perchè non
è mai stata ciò che è, potrà solo dire di
avere oggi un' aspetto transitorio che ieri era diverso come lo sarà
nel futuro. Ora se dio ci ha fatti a sua immagine, a quale immagine
si riferisce ?
Le religioni non sono mai state un semplice fattore spirituale, ma sono
dittature che, nei pieni poteri, sanno essere spietate oltre ogni limite,
non sono missioni di pace ma di dominio, di sfruttamento, di annientamento
delle culture avverse.
Il prete nella sua parrocchia può essere buono, bravo simpatico,
e anche utile e insegna cose buone, ed è giusto. Ma il male non
avviene dal singolo parroco, ma dal' insegnamento generico a comportamenti
ad essere diversi da altre culture, nei confronti delle quali, quando
si contattano, sorgono le divergenze, le incomprensioni, i litigi, rendendo
le convivenze difficili se non insopportabili, convinti ciascuno di
essere nel giusto.
I missionari sono sempre stati l' avanguardia dei coloni invasori, travestiti
da soccorritori, da guaritori, da portatori d'amore e d'altruismo, come
nelle Americhe ad esempio, ma anche in Africa, ovunque, per giustificare
lo sterminio e il ladrocinio sui popoli nativi o “ addomesticarli
“ per renderli più penetrabili all'opera di “ civilizzazione
“, per il possesso dei loro territori, dei loro beni, dei loro
spiriti e dei loro corpi in una complice spartizione del bottino.
“ E' inimmaginabile, dicevano, quante ricchezze si ricavino dai
poveri “ .
Se il cristianesimo è risultato un fallimento perchè ha
convertito solo in teoria, quante guerre, discordie e rovine ha provocato
in cambio ? L'altruismo e l'amore predicato dai gerarchi della chiesa
non è mai stato praticato da nessuno.
Lo stesso insegnamento del Cristo è pieno di lacune. Egli ha
insegnato a fare del bene al solo scopo di riceverne uno maggiore, sia
pure in un' aldilà, ha dunque insegnato ad essere altruisti per
un fine egoista. Fare del bene con la lusinga di riceverne un compenso
è un semplice calcolo commerciale. Dare per avere, ci si serve
di dio come intermediario per uno scambio di profitto con i dovuti interessi.
Questa logica ridimensiona enormemente il sacrificio supremo dei martiri
di tutte le chiese, che hanno dato la vita terrena convinti di ottenerne
una migliore per l'eternità come ridimensiona qualsiasi opera
di bene per questi fini.
Le masse hanno imparato così, a trattare dio come un distributore
di regali, portano al collo gli amuleti che li rendono invulnerabili
o li espongono nelle case, nei luoghi pericolosi o in quelli di culto
come simulacri portafortuna. Viene amato dio solo per quello che da
lui si può ricavarne, per la propria serenità, la sicurezza,
non per il bene che intende rappresentare.
Così nella realtà, le chiese non sono che un'immensa catena
di supermarket, dove si vendono speranze e illusioni, dove prospera
il commercio delle immagini sacre, col rispettivo materiale di adorazione.
Anche i fedeli hanno imparato a servirsi dei santi come fossero delle
banche: Si deposita qualche preghiera o si accende un cero per tirarli
poi in ballo al momento del bisogno. Se poi si interrogasse la folla
dei bigotti che ogni giorno vanno a “ depositare “ una preghiera,
si verrebbe a sapere che ognuno tiene ad un santo ritenuto “ più
forte ” e punta su di lui come al campo corse si punta sui cavalli
A questo punto ci si rende conto che è possibile far credere
qualsiasi cosa se detta nel modo giusto.
Insegnano a credere nelle resurrezione dopo la morte dove vi sono tre
classi diverse ove piazzarci, non si sa però se questo avviene
solo spiritualmente o fisicamente, se spiritualmente saremmo tutti inconsistenti,
invisibili, impalpabili, senza sesso ne corpo, aria nell'aria. Nel secondo
caso, saremmo veramente fitti lassù. Se ognuno riprendesse il
proprio corpo, i vecchi sarebbero sempre vecchi, gli storpi continuerebbero
ad esserlo, come i belli, i brutti, ritornerebbero com' erano ? Oppure
saremmo tutti belli ? Ma in entrambi i casi, come si consolerebbero
coloro che sono in prima classe sapendo che un caro estinto fosse in
terza a bruciare tutte le pene promesse ? O non esisterebbero i sentimenti,
le passioni e l'amore ?
La vera industria delle chiese con un bilancio sempre attivo è
quella della carità, delle donazioni ereditate dai fedeli più
ardenti, non esclusi i poveri disposti anche a saltare qualche pasto
pur di procurarsi un posticino in paradiso.
Pur predicando i vantaggi della povertà, pur facendosi interpreti
della dottrina di Cristo, che ha sempre vissuto in umiltà, pur
predicendo quanto è difficile per i ricchi guadagnarsi il paradiso,
essi accumulano immense fortune, che gestiscono in assoluta concorrenza
con la più fredda speculazione.
Le religioni sono dei corpi estranei inserite nelle Società precostituite,
essendo le loro teorie sedentarie, ostacolano ogni progresso. Si inseriscono
dolcemente, in punta di piedi, quando ne vale tatticamente la pena,
ma non esitano ad imporsi anche con una ferocia bestiale, là,
dove ne hanno accumulata la forza.
Calamità, miseria, dolore, sofferenze, povertà, ma sopratutto,
ignoranza, fanno prosperare la loro industria. Sono il concime ove germoglia
come un fiore malefico il loro potere, perchè nella miseria e
nell'ignoranza si è maggiormente indotti a sperare in un aiuto
divino. E' a questo proposito che persistono nel fare procreare nelle
famiglie una moltitudine di figli malgrado l' eccessivo ripopolamento
crei enormi sacche di povertà.
Intanto, col terrore dell' inferno si sono creati un paradiso in terra.
Si servono di colui che tutto ha dato per tutto prendere, di colui che
ha vissuto in miseria per arricchire. Se ne servono per nascondere tante
malefatte, guerre, odi razziali, o la vergogna che fu l'inquisizione,
con le sue orrende torture, i roghi, le mutilazioni, la sottrazione
dei beni altrui.
Predicano l' uguaglianza, ma sono sempre schierati dalla parte dei forti,
predicano la democrazia, ma loro stessi costituiscono un dittatura,
dicono di dare, ma loro ricevono, vogliono che si facciano molti figli,
costringendo per questo a non fare uso del preservativo, ma loro preferiscono
rimanere celibi, predicano l' amore, ma sono le principali cause di
razzismo, odio e guerre, predicano l' umiltà, ma pretendono le
più alte riverenze, professano la sacralità della famiglia,
ma il loro Cristo stesso là rinnegata.
Con l'immancabile progredire della scienza e della tecnica, le Società
sono in continua evoluzione. Non possono essere dominate da ideologie
sedentarie, devono rimanere libere di adattare ai tempi e alle esigenze
le loro regole per una migliore convivenza, senza che le religioni con
le loro ipocrisie e i loro pregiudizi ne intralcino il progresso
Ma le sofferenze si tramandano e rivivono nelle esperienze e nella cultura
dei popoli più evoluti risvegliandoli qua e là. Le colonne
ancestrali delle chiese barcollano sotto il peso delle loro menzogne,
solo quando tutto crollerà il “ bimbo-genio “ prenderà
veramente coscienza di sé, e potrà godere finalmente il
frutto della propria emancipazione.
“
NEL VOSTRO SISTEMA NON ESISTONO LE PRIGIONI, E' SUFFICENTE RETROCEDERE
DI UNA O PIU' CLASSI I LADRI , GLI ASSASSINI , I FANULLON I, I DELINQUENTI
IN GENERE PER REPRIMERE LA VIOLENZA ? “
“I
delinquenti non sono dei licantropi che si trasformano improvvisamente
in una notte di luna piena e che perciò bisogna cacciarli, rinchiuderli
se non abbatterli. Essi sono i frutti cattivi di piante ammalate, e
il problema non si risolve calpestandoli rabbiosamente come fate abitualmente,
ma curando la pianta stessa, come abbiamo fatto noi.
A questo proposito, abbiamo un valido aiuto nel registro personale assegnato
a ciascun individuo. Esso ci guida nel seguire i comportamenti con una
efficiente prevenzione sotto tutti gli aspetti, quelli sanitari, morali,
o sociali: Più che colpire il male stesso, ne eliminiamo la causa.
Questa è una delle ragioni per cui, i casi gravi di delinquenza
sono da noi, presso che in' esistenti.
Una persona è portata a delinquere e a non sottostare alle regole
vigenti quando non ha avuto le stesse opportunità di inserimento
che hanno avuto i più fortunati.
Carenze affettive,educative, squilibri famigliari ed economici, sono
per lo più i motivi dei loro atteggiamenti, per cui, è
giusto il detto che “ ogn' uno ha un comportamento a secondo del
suo passato “, dunque anche dall' ambiente in cui a vissuto, e
il “ precluso” non accetta sempre di buon grado di permanere
tra gli ultimi, in un mondo dove i beni di consumo sono offerti fino
all'ossessione, solo per chi a tanti denari da spendere. Non dovrebbe
sorprendere se in quelle condizioni decida di rischiare il tutto per
tutto, ponendo a rischio la propria libertà, se non la propria
vita o quella di coloro che gli capitano a tiro.
Le repressioni ad essi riservate sono ingiuste e inutili se non si risale
ai motivi delle loro ribellioni e non vi si pone rimedio.
I motivi per commettere i reati più gravi nel nostro Sistema,
sono eliminati siano essi dovuti a motivazioni finanziarie, sessuali,
come le gelosie o le ragioni politiche.
Il fatto che da noi non circoli il denaro, non vi è dunque niente
da rapinare. delitti sessuali ?, Sono il prodotto delle gelosie, che
a loro volta anno una sorgente ben precisa; i divieti, le forzate astinenze,i
tabù, l'obbligo ad una sola scelta del partner per tutta la vita.
Con la libertà sessuale, vi è anche libertà di
conquista con grandi possibilità di scelta.
I delitti politici poi, traggono motivo dalle ingiustizie sociali. Ma
la violenza in genere proviene in modo particolare dalle contrastanti
culture di base, dai differenti metodi educativi e ambientali, da una
sconsideratezza ed un irrispettuoso concetto basilare che si a per la
vita. Le proiezioni di spettacoli violenti, le letture inadeguate, e
gli esempi pratici che i giovani vedono attorno a sé, fanno il
resto.
Eliminate le cause principali della violenza, non è detto che
il convivere risulti solo un appiattito scambio di incontri e interscambi
di convenevoli, c' è sempre chi cerca di imporsi agl' altri,
ma sono casi isolati e comunque sotto controllo per capirne le cause
e giudicarne i torti o le ragioni. Gli irriducibili ricevono delle note
di sfavore e alla terza nota, è probabile che vengano retrocessi,
ma ripeto, sono casi eccezionali.
Da noi, chiunque può suggerire un metodo di miglioramento, la
proposta viene esaminata e discussa, se ne vale la pena viene sottoposta
a pubbliche votazioni. Se poi viene accettata, egli è ricompensato
in vari modi a secondo della sua importanza. Ma non vi sono per questo,
motivi per usare violenza o per imporre la sua idea con la forza, d'
altra parte in tal modo, nessuno l'accetterebbe. In favore di tutto
questo, interviene la maggiore cultura, la maggiore capacità
di dialogare, il tutto, completato da una educazione di base più
compatta e non diversificata tra le diverse famiglie.
Dietro ad un crimine, non può non esserci un dramma psicologico
o sociale, e le Società ne sono responsabili, perchè esse
ne permettono gli sviluppi, quando addirittura non lo provocano.
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