SECONDA
PARTE
DUE PASSI OLTRE IL LIMITE
Dopo
la batosta di oggi, vedo tutto nero, forse non è proprio così,
ma mi sembra di essere attorniato da sciacalli sempre pronti a demolirmi.
Sono rincantucciato sulla brandina della mia cella, nel buio e nel silenzio
notturno, interrotto solo di tanto in tanto da qualche grida provenienti
da altre celle dove prontamente accorrono i guardiani a fare ritornare
la calma a forza di manganellate.
Non riesco a dormire, mi sento pieno di rancore , verso i francesi,
verso la Società, verso il mondo intero, verso tutti.
Nel silenzio sento dai loro respiri pesanti, i miei compagni di sventura
dormire, mentre io sono ancora stravolto.
Malgrado il mio carattere solitamente mite e tollerante,sento ribollirmi
dentro un odio verso i miei aguzzini che conserverò in me per
tutta la vita. Il ghigno delle loro facce, dopo la mia sfuriata in tribunale,
sembrava dire :" Adesso ti conciamo noi per le feste". La
mia vita era ancora nelle loro mani, proprio come quando portavo la
divisa, e nella mia impotenza, anche per non impazzire,cerco in tutti
i modi di sviare la mia mente fantasticando e immaginando un mondo migliore,
un mondo completamente diverso, più lieto, meno frenetico, più
giusto, senza la attuale frenesia per l'accaparramento e l' accumulo
dei beni, senza la paura del futuro, senza la soprafazione del forte
sul debole. Un mondo dèdito al progresso in ogni sua forma pur
convivendo serenamente, più rispettuoso verso tutti gli esseri,
verso la nostra Madre Terra, un mondo insomma totalmente diverso, a
costo di stravolgere il sistema attuale, perchè ai grandi mali
necessitano grandi rimedi, a cominciare dagli assetti urbani in seguito
descritti.